Il progetto consiste nella creazione di un’installazione per esporre degli oggetti d’avorio afro-portoghesi appartenenti alla mostra Africa-the land of the spirits, tenutasi al Mudec nel 2015.
La location del progetto è la piazza curvilinea del museo, chiamata Agorà.
Il concept dell’installazione si ispira alle curve dell’architettura dell’ex Ansaldo e degli oggetti scelti da mostrare (due cucchiai, un olifante e una saliera), per creare delle nicchie che espongano gli avori. L’obiettivo è quello di ricreare l’atmosfera africana nell’Agorà, usando luci e colori che rimandano al paesaggio dell’Africa, in contrasto con i colori freddi che caratterizzano la location.
Le installazioni sono delimitate da corde, un materiale grezzo e povero che rimanda al continente africano, all’interno delle quali gli avori sono esposti su un supporto in legno trattato lucido. Dietro all’oggetto, sono proiettate delle ombre di quest’ultimo, per accrescere l’interesse dei visitatori. Le nicchie sono circondate da una piattaforma ricoperta da sabbia e, grazie ad una sorgente luminosa, le ombre delle corde creano un effetto particolare sul pavimento, evocando le dune del deserto.
Dove le pareti ondulate dell’Agorà incontrano il pavimento è stata applicata una pellicola colorata che enfatizza i colori caldi del tramonto africano.